di Francis Veber
Regia di Barbara Peruzzi
UNA COMMEDIA LEGGERA E CRUDELE
Pierre è invitato ad una cena molto particolare tra gente, come lui, di alto rango, unico particolare, deve portare con sé un povero scemo da prendere in giro. Fortunatamente per lui si presenta François, un cretino, ma proprio un cretino, che gliene farà passare di tutti i colori.
Francis Veber qui ci porta in una Francia irresistibile, dinamica e moderna, nella quale si muovono figure però completamente fuori contesto che vi si vorrebbero inserire a tutti i costi ma non essendone palesemente pronte, finiscono inevitabilmente male, non conoscono il contesto di un mondo che va in una direzione cozzante con un’antica cultura la cui aleggiante presenza porta alla nevrosi di quelli che sono in sostanza bambinelli disadattati. Così abbiamo Pierre che si circonda dal lusso creando un’immagine forte ma fittizia, François che invece si è inserito nella società ma a suo modo, Christine che invece quella vita la rifiuta violentemente e Lucien che della società ne è praticamente un basso divoratore, cinico e senza scrupoli.
Così i ruoli si intersecano in modo coerente ma complesso, approfondendo quella spietata visione su una parte della società controversa.