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TEATRO dell'OPPRESSO
Il teatro dell'oppresso e' un metodo teatrale elaborato negli anni '60 da Augusto Boal in Brasile. Consiste essenzialmente nell'uso del linguaggio teatrale diffuso per avviare processi di cambiamento personale e sociale. Si propone lo sviluppo della teatralita' umana al fine di analizzare e trasformare le situazioni di disagio, malessere, conflitto, oppressione. E' un teatro politico, ma non ideologico, nel senso che parteggia per chi ha meno potere, senza preclusioni verso diversita' di idee politiche, religiose o di altro tipo e considera l'oppressione non come un dato a priori ma come una ricerca continua sulle condizioni che permettono la liberazione dell'essere umano. Fulcro del lavoro e' l'analisi e trasformazione delle situazioni oppressive, di disagio, conflittuali della vita quotidiana. Il teatro dell'oppresso come metodo si muove ai confini tra teatro, educazione, terapia, intervento sociale e politica ed e' applicabile ad ogni situazione, sia scolastica che aziendale o di laboratorio per categorie a rischio. Fra le tecniche utilizzate ci sono il Teatro Immagine e il Teatro Forum.

Alcuni spettacoli realizzati con la regia di Barbara Peruzzi:
- Amo Alessia sull' omosessualita' al femminile
- Prendo i voti sulla chiamata alla vocazione con i seminaristi del Seminario Vescovile di Arezzo
- Il mobbing nelle fabbriche
- ll mio futuro sulla scelta della scuola in base alla differenza di genere in collaborazione con la Commissione Pari Opportunita' della Provincia di Arezzo
- 2006 odissea negli spazi all'interno di Spazi in via d'estinzione, promossa e organizzata da Fondazione Arezzo Wave Italia